La parola ai medici, Health Coaching e PNL in Sanità

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Può esserci punto di incontro tra la formazione dei medici e una formazione in Health Coaching, Neuroscienze e PNL?
Assolutamente sì, per quanto possano sembrare mondi distanti, l’esperienza della nostra Accademia con i medici porta ogni giorno evidenze concrete di come gli strumenti di Coaching possano essere fattori di miglioramento. Migliora il benessere del professionista che li utilizza e di chi viene in contatto con lui, come paziente e come collega.

È da queste evidenze che ha preso vita il Master Universitario Di Primo Livello In Health Coaching e PNL. Un Master che fonde i principi del benessere a quelli delle Neuroscienze e della Programmazione Neurolinguistica per un risultato importante in termini di consapevolezza, capacità comunicative e relazionali con l’altro. Un Master indicato anche per i medici che vogliono sperimentare un nuovo approccio con il paziente.

Intervista ai medici che hanno integrato la loro formazione con studi legati all’Health Coaching e PNL

Sono con noi quattro medici che hanno integrato la loro formazione all’interno della Health Coaching Academy, acquisendo competenze in Health Coaching e in PNL.
Le loro parole e il loro impegno quotidiano in Sanità, sono la testimonianza concreta di quanto un approccio di Coaching Health possa portare benefici nella vita degli individui, siano essi professionisti che portano il loro servizio sia per i beneficiari del servizio stesso.
Li abbiamo intervistati per voi!

Dott. Piergiorgio Cavallo, medico Internista.

“Amo l’opportunità di essere d’aiuto alle persone in momenti di particolare sofferenza, e mi sento veramente appagato quando riesco a prendere in carico la persona a 360 gradi, occupandomi del problema di salute per cui giunge alla mia attenzione e cercando di trasmettere accoglienza e sostegno nel percorso di cura”.

Dott.ssa Giorgia Malagò, Medico del Lavoro, quindi della Salute e Prevenzione dei lavoratori nelle aziende di vari settori produttivi (alimentare, petrolchimico, sanitario, universitario).

“Del mio lavoro amo in primis il poter aiutare le persone a stare meglio sia come esseri umani che come lavoratori; il poter venire a contatto con tante persone diverse con mappe differenti, in un continuo reciproco scambio ed evoluzione.”

Dott. Giuseppe Taino,  medicina del lavoro e di medicina preventiva.
Coordinatore di una Unità Operativa Ospedaliera.

“Quanto amo di più nella mia professione sono la relazione intima e fiduciaria con le persone/pazienti; conoscere l’essere umano nelle sue fragilità e nei suoi punti di forza; la possibilità di lavorare sulla salute e sulla percezione di benessere da parte del paziente e la stupenda possibilità di dare aiuto nel trovare risposte e soluzioni per riconquistare la salute e crescere nel percorso evolutivo di ogni vita umana”.

Dott. Avincola Alessandro, Medico anestesista, lavora in terapia intensiva e temporaneamente in pre-ospedalizzazione.

“Della professione di medico amo profondamente l’aspetto umano delle relazioni e la gratificazione di risolvere i problemi di salute dei pazienti”.

La formazione in Coaching ha fornito loro una divisione temporale importante tra ciò che i medici vivevano e percepivano prima e ciò che sentono ora, come vivono la realtà come possono trarre da essa insegnamenti e continuare a crescere e a evolversi.
Essere medico è essere competente e capace e altresì essere in grado di trovare soluzione attraverso uno spirito proattivo e libero da giudizi e pregiudizi.

• Quali erano le difficoltà maggiori che incontravi prima, legate all’ambiente di salute e medicina e che ti hanno spinto a investire in nuove competenze appartenenti al campo dell’Health Coaching?

Per la Dott.ssa Malagò era “riuscire a entrare in un rapporto di fiducia con il paziente nel poco tempo a disposizione per le visite, riuscire a comprendere realmente i lavoratori e i Responsabili del Personale, anche a mediare tra operatori e Direzione”, era un’attività che le richiedeva molta energia.

Il Dott. Cavallo riferisce che le difficoltà maggiori erano legate soprattutto alla sfera comunicativa:
“Fin dai primi tempi in cui ho cominciato a svolgere la mia professione ho riscontrato delle difficoltà a gestire la comunicazione con i pazienti, con i parenti dei pazienti e con i miei colleghi. Notavo che alcuni episodi non erano gestiti in modo funzionale né per il paziente né per il personale sanitario e che alcune situazioni spiacevoli non si sarebbero verificate se fossero state affrontate con gli strumenti adatti.”

• Collegandoci alla sfera della comunicazione, abbiamo chiesto ai nostri professionisti quali fossero le ‘parole’ che sentivano più spesso all’interno dell’ambiente lavorativo e che accoglievano ‘come vere’ prima di iniziare un’analisi diversa del significato.

Impossibile, questo è il termine cardine che riporta il Dott. Avincola, impossibilità intesa come qualcosa che va oltre le possibilità reali del professionista e del sistema sanitario stesso.

Il dott. Cavallo puntualizza che l’attenzione dei colleghi e prima anche la sua, era rivolta principalmente sulle interferenze e sulle difficoltà: “È un problema”, “Non si può fare “, “Così non si può andare avanti”, “È sempre peggio”, “Non ce la faccio più!”.

Per il Dott. Taino le parole ed espressioni che sentiva e sente maggiormente dai colleghi sono: “non è più possibile prendersi carico a 360° del paziente”; “tanto quello che facciamo in più non serve”; “il medico non è più considerato e rispettato”.

Insoddisfazione, scarso riconoscimento morale ed economico, ritmi elevati e poco tempo per sé. Sono i termini riportati dalla Dott.ssa Malagò.

• Qual è l’emozione che percepisci maggiormente nel tuo ambiente di lavoro?

Per Giorgia è sicuramente la frustrazione, dovuta al senso di impotenza e allo scarso riconoscimento.
Lo stesso per Piergiorgio afferma che: “Il timore più grande (se vogliano chiamarlo così) è che l’impegno fisico ed emotivo e la dedizione che mettiamo nel nostro lavoro non vengano riconosciuti né a livello sociale e politico né in termini economici (siamo agli ultimi posti in Europa come retribuzione). Per non parlare dei rischi medico-legali legati all’errore medico”.

Alessandro e Giuseppe pongono l’attenzione sul timore del giudizio del paziente, e la conseguente la perdita di rapporto fiduciario; temono la mancanza di mezzi e tempi adeguati per affrontare le attese e le cure del paziente.

• Quali sono i problemi di oggi della classe che si occupa di medicina?

Competenza: apparire competente e dare le risposte adatte.                      Responsabilità: Problemi medico-legali che hanno favorito una medicina sempre più difensiva con scarsa propensione all’assunzione di Responsabilità.
Tempo: il problema principale lamentato dalla classe medica è rappresentato dalla mancanza di tempo da dedicare all’ascolto e allo studio del paziente e alla personalizzazione delle cure.
Carico lavorativo, in questo periodo storico è richiesto di fare sempre di più con meno risorse a disposizione: più visite in ambulatorio e in meno tempo, più ricoveri in ospedale riducendo la durata media della degenza. Il carico burocratico che aumenta ogni anno di più il numero dei medici che diminuisce.

Queste sono le aree su cui è stata posta evidenza e sulle quali i quattro medici hanno deciso di investire risorse ed energie per cambiare percezione e punto di vista.
Questo ha permesso di segnare un confine netto tra il prima e il dopo, tra il guardare l’evidenza dei fatti e inserirsi con nuovi strumenti per cambiare il loro approccio professionale verso pazienti e colleghi.

Il Master Universitario In Health Coaching E PNL offre la possibilità di osservare sé stessi, acquisendo consapevolezze utili per cambiare il proprio approccio ed il proprio atteggiamento verso di sé, verso i colleghi e verso i pazienti.

• Cosa hai compreso nel percorso di formazione, qual è stato il tuo click? Quale era il tassello mancante?

Dott. Avincola: “Entrare in rapport con il paziente, mettere in atto una corretta comunicazione giusta catena della comunicazione attraverso passaggi specifici e strutturati”.

Dott.ssa Malagò: “A volte avevo difficoltà a mantenere lo stato, ovvero a non andare dietro a variazioni emozionali importanti e poco funzionali. Sentivo che era necessario modificare l’Atteggiamento, lasciare andare e soprattutto non lasciare influenzare il mio stato d’animo da situazioni che non potevo controllare”.

Dott. Cavallo: “Ho capito che non ascoltavo in modo attivo il mio interlocutore, ovvero in modo tale da cogliere pienamente ciò che mi diceva e anche il modo in cui lo diceva, non ero in grado di fare domande di qualità che mi consentissero di capire meglio e di restituire una risposta il più possibile completa ed efficace sia in termini di accoglienza che di cura”.

Dott. Taino: “Ho capito che nel rapporto con il paziente non andavo sufficientemente ed efficacemente a fondo nel processo di emersione dei suoi reali disturbi e di rivelazione del contenuto dei suoi “vuoti” di consapevolezza e conoscenza di sé; il paziente spesso cerca, ma non trova la giusta strada per agire. La catena della comunicazione e tutte le tecniche di Coaching studiate hanno reso più facile indurre nel paziente questo percorso evolutivo”.

• Come è cambiato il tuo lavoro e il tuo stato d’animo legato a esso dopo aver iniziato la formazione in PNL e Health Coaching? Come è cambiato nella percezione di te, verso il paziente e verso i colleghi?

Il Dott. Avincola parla di risposte diverse e più performanti dai pazienti e loro ne sono più soddisfatti. Riesce ad avere un approccio migliore e un inquadramento eccellente del quadro clinico. Il paziente che si sente capito risponde in maniera migliore al trattamento. Anche con l’équipe dei medici evidenza maggiore serenità e maggiore collaborazione. Risultati positivi con minor dispendio di energie sprecate. La medicina è anche comunicazione.

La Dott.ssa Malagò afferma: “Affronto le giornate in maniera più distesa, anche quelle più sfidanti, sempre con la speranza che mi regaleranno qualche dono inaspettato e col sorriso. Riesco a non farmi turbare da quelle imposizioni che non posso controllare, accetto e accolgo domandandomi: Cosa posso fare per continuare a fare il mio lavoro in maniera dignitosa e utile?”

Le tecniche di PNL hanno potenziato l’Ascolto attivo.

Attraverso domande di qualità: “cosa potrebbe farla stare meglio? Come posso aiutarla? Cosa potrebbe farla sentire ancora utile?” È riuscita a migliorare l’aspetto del giudizio e pregiudizio, riuscendo a vedere ogni paziente nella sua unicità.                                          Questo le permette di entrare velocemente in Rapport col paziente gli strumenti di PNL.
Implementando le capacità di Problem Solving, mediando tra lavoratore e direzione.

Con i colleghi e la direzione è migliorato il public speaking, mostra maggior sicurezza e riesce ad esprimere la sua opinione con calma, anche se non è sempre in linea con quella degli altri.

La testimonianza del Dott. Taino:

“Applicando l’Health Coaching e le tecniche di PNL è diventato più semplice e strutturato entrare in rapport con il paziente (attraverso la catena della comunicazione) e aiutarlo nel trovare e nel porsi le domande giuste, andando oltre le patologie diagnosticate e trattate farmacologicamente, per orientare i pensieri alla ricerca della conoscenza di sé e di un livello più alto e diverso di salute psico-fisica.

L’approccio con il paziente è ora più naturale ed empatico. I risultati sono rappresentati da un livello di fiducia più alto e da una più elevata capacità di indurre la ricerca di serenità e benessere nel paziente.

Ho ottenuto risultati importanti nella relazione con i colleghi medici. Ora vivo un rapporto più chiaro, diretto ed efficace. Poiché ricopro anche un incarico organizzativo/gestionale nell’Unità Ospedaliera nella quale opero, ho trovato grande aiuto dall’impiego degli strumenti della PNL nel comprendere meglio tempi, modi e ambienti più idonei per comunicare, condividere, confrontarsi con i colleghi su tematiche mediche, tecniche oppure organizzative. Questo cambiamento di approccio è ancora e in atto e in evoluzione.

L’approccio con i livelli gerarchici superiori è sempre molto complesso e ha sempre richiesto abilità strategiche.
Oggi tuttavia, conoscere meglio me stesso, sapere calibrare meglio gli altri, conoscere le strategie da adottare e i tempi per agire, definire in modo funzionale l’obiettivo da raggiungere, dissociarmi da me stesso e osservare la dinamica della situazione dall’esterno, rappresentano nuove armi e strategie che metto in atto e che consentono di agire o di usare l’attesa in modo funzionale all’obiettivo stesso.

Dott. Cavallo:

“Ho appreso molte metodiche che mi consentono di capire lo stato in cui si trova il mio interlocutore (che sia paziente, collega o dirigente) e come interagire in modo efficace e funzionale per trovare le risorse, in termini di cura o di lavoro di squadra, che portino a risultati soddisfacenti.
Applicando le tecniche di Health Coaching e di PNL acquisite, oltre alle mie competenze in studi medici, riesco a guidare il paziente nel suo percorso di cura, interagire in modo funzionale con i parenti rendendoli partecipi e alleati, e tutto questo porta a migliorare sensibilmente la compliance. Anche con i colleghi sono migliorati il lavoro di squadra e la collaborazione grazie alla comunicazione efficace e ad appropriate tecniche di negoziazione.”

“Studiando coaching e PNL ho imparato a vedere nuove opportunità dove prima vedevo solo problemi. Queste sono le meraviglie che accadono quando ci si focalizza sulla soluzione anziché sul lamento fine a se stesso”.

• Le nuove consapevolezze permettono di avere dei nuovi ‘perché’ nel ruolo di medico e di esprimere il proprio scopo.

Mettere in atto un servizio di Salute integrato a 360° curando sia il fisico che la mente. Aiutare gli altri, fare la differenza nelle loro vite, essere un punto di riferimento e un esempio di coerenza, responsabilità, rispetto e amore.

Attraverso una presa in carico del paziente a 360 gradi, con una visione d’insieme della persona, cominciando a vederla come tale, non solo come un numero di letto o un nome su un braccialetto, promuovendo il benessere psico-fisico-emozionale come chiave per la prevenzione di molte malattie.

Scoprire con i pazienti l’origine di alcune condizioni patologiche e guidandoli verso la guarigione e il mantenimento della loro salute.

“Oggi ho la certezza che l’essere medico rappresenta per me il principale strumento per perseguire lo scopo della mia vita che è quello di capire il significato dell’essere venuto al mondo e della mia presenza in questo mondo.” (Dott. Taino)

 

Aumentare le proprie performance comunicative, gestire lo stato psicofisico emozionale, riuscire a vedere in un’ottica di soluzioni rispetto che di problematiche sono solo alcuni degli aspetti che potrai migliorare attraverso il Master Universitario di primo livello in Health Coaching e PNL. Per essere non solo medici, ma anche comunicatori efficaci.

Scopri di più sul percorso e gli ambiti applicativi del Master:

https://universita.hcacademy.it/master-healthcoaching

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