Renditi consapevole di te stesso attraverso le 4 domande chiave

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conoscere sé stessi

Quanto sei consapevole di te stesso? Questa è una domanda importante che ognuno di noi dovrebbe porsi spesso. La consapevolezza è probabilmente tra le attività della vita con maggiore dispendio di energie mentali. Spesso il non averla ci impedisce di scoprire il tesoro che si nasconde dentro di sé. Uno dei più grandi paradossi della società moderna è quello di passare troppo tempo nella comprensione del funzionamento di strumenti e oggetti rispetto a quello dedicato alla conoscenza di sé stessi della propria mente, delle proprie capacità. Se dedicassimo ogni giorno del tempo nello scoprire chi siamo, i nostri punti di forza e le aree di miglioramento ci renderebbero persone sicuramente più sicure e serene.

Sono ancora troppo poche le persone, oggi, che capiscono l’importanza di guardarsi dentro e che si fermano a riflettere su cosa realmente desiderano, su ciò che vogliono, piuttosto che su ciò che non vogliono, o che comprendono il perché di certe reazioni emotive, o ancora che si chiedono perché abbiano determinati pensieri che sfociano in certi comportamenti.  Rendersi consapevole è un percorso.

Quello che succede nella vita di tante persone ricorda in qualche modo la metafora che segue, tratta da Il potere di adesso di Eckhart Tolle:

 

Un mendicante se ne stava seduto sul ciglio di una strada da più di trent’anni. Un giorno passò uno sconosciuto. “Hai qualche spicciolo?” mormorò il mendicante, tendendo meccanicamente il vecchio berretto da baseball. “Non ho niente da darti”, disse lo sconosciuto, che poi domandò: “Su che cosa stai seduto?”. “È solo un vecchio scatolone. Ci sto seduto sopra da sempre”, rispose il mendicante. “Ci hai mai guardato dentro?” chiese lo sconosciuto. “No”, disse il mendicante, “A che scopo? Non c’è niente dentro”. “Dacci un’occhiata”, insistette lo sconosciuto. Il mendicante riuscì ad aprire lo scatolone. Con meraviglia, incredulità ed euforia vide che lo scatolone era colmo d’oro.”

In modo simile al mendicante della storia, spesso non siamo consapevoli di essere seduti sopra uno scatolone colmo d’oro e le nostre qualità più preziose rimangono inesplorate.

 

Aristotele diceva: “Conoscere sé stessi è l’inizio di ogni sapienza”.

conosci te stessoE, infatti, la storia e la filosofia greca già ai tempi di Platone, aveva intuito che c’era qualcosa di speciale dentro ogni individuo, qualcosa di magico che poteva dare la felicità all’essere umano e questo qualcosa di magico era la propria la scoperta della propria “anima”. Nel corso dei secoli, molti altri illustri pensatori, scienziati, come Rousseau, Newton, Einstein, hanno sostenuto che per trovare la pace interna e la felicità le persone dovrebbero guardarsi dentro e conoscere sé stesse. “Sii consapevole di te stesso” è un invito a guardare dentro di sé e valorizzare la propria interiorità e probabilmente anche per questo gli antichi pensavano che solo attraverso la conoscenza di sé stessi si potesse arrivare a conoscere l’universo.

Quindi cosa vuol dire essere consapevole di sé?

Vuol dire sapersi fermare, nonostante il ritmo frenetico della vita quotidiana, imparare ad ascoltarsi, a leggere nei meandri della propria anima, colei che sa chi siamo, colei che cela i nostri desideri, colei che può indicare il cammino da percorrere. Anima, psiche, cuore, non importa qual è il nome che attribuisci al nucleo di fondo che ti caratterizza, purché tu possa fermarti e farne intima conoscenza. A volte crediamo di conoscerci, ma ciò che di noi vediamo è solo il riflesso di quello che gli altri pensano e dicono di noi. Se questo è perfettamente normale nell’infanzia, nell’età adulta è necessario fare i conti con ciò che siamo davvero, guardando cosa si cela veramente dentro di noi o rischieremo di agire per compiacere gli altri, regalando a loro la nostra vita.

“Scopri chi sei e non avere paura di esserlo”

Mahatma Gandhi

I benefici della consapevolezza

La Consapevolezza di sé stessi passa da:

  • L’osservazione delle proprie reazioni emotive e stati d’animo.
  • L’ascolto del nostro dialogo interno e quanto lo stesso impatta nella interazione con il mondo esterno.
  • La percezione del mondo che ci circonda.
  • Dal comprendere ciò che vogliamo e ciò che non vogliamo.

In altre parole, conoscere il proprio sé autentico significa diventare un bravo osservatore del proprio mondo interno. Questo è essere consapevole.

I benefici reali derivanti dalla consapevolezza di sé stessi, sono vari, come il sapere con più certezza cosa vogliamo, l’avere maggior potere decisionale, l’avere la possibilità di essere più creativi, l’essere in grado di individuare con più facilità le cause del nostro malessere, migliorare la nostra autostima, migliorare la qualità delle nostre relazioni sociali e personali.

Ragazza sola con se stessa La consapevolezza una straordinaria competenza

La consapevolezza di sé stessi è probabilmente la più importante delle competenze e capacità dell’essere umano, dalla quale dipendono tutte le altre oltre a sviluppare la straordinaria dote umana della presenza. La capacità di essere consapevole corrisponde a due atti interiori diversi tra di loro. Il primo è essere presenti a sé stessi, il secondo conoscere sé stessi. Le persone che sono capaci di capire sé stesse e conoscere chi sono, saranno anche più abili a capire gli altri e avere relazioni migliori, saranno maggiormente consapevoli dei propri limiti e si attiveranno per superarli, avranno una migliore idea del proprio valore e potenziale. Inoltre, sapranno anche identificare con maggior chiarezza quale sia il proprio scopo nella vita. Infatti, quest’ultimo spesso è definito non tanto da quello che realmente desideri ma piuttosto da quello che gli altri (parenti, amici e professori) vorrebbero o desidererebbero per te.

Le 4 domande chiave per conoscere te stesso

Quanto conosci te stesso? In altre parole chi sei, senza far riferimento a titoli o ruoli come ad esempio “sono un avvocato… oppure sono il genitore di…”. Molto spesso, infatti, confondiamo i nostri titoli, le etichette sociali e i nostri ruoli nella vita con il nostro vero sé. In realtà questo è un modo molto superficiale di descrivere sé stessi e trasmettere chi siamo veramente.

Per facilitare l’esplorazione del tuo Sé e ricavare informazioni di qualità potranno esserti utili le seguenti domande.

1) Qual è il tuo scopo?

Ti sei mai chiesto perché sei qui? Quale potrebbe essere il tuo scopo nello svegliarti ogni mattina?

È indubbio che trovare il proprio scopo nella vita non sia facile, soprattutto in un’epoca nella quale non viene insegnato più alle persone a definirlo e in cui spesso viene confuso con l’obiettivo. Tuttavia, potrebbe essere utile, per iniziare, porsi le giuste domande. Una su tutte:

Cosa ami fare? Credo che la primissima domanda che dovresti porti se vuoi capire qual è lo scopo della tua vita debba riguardare in qualche modo ciò che ami. L’amore è alla base di tutto, l’amore è la felicità.

coppia abbracciata a bordo lago

Cosa ti piace fare? Cosa ti fa sorridere? Quali attività svolgi senza provare alcun fastidio, noia o sofferenza?

Pensa a ciò che ami fare, compila una lista delle attività che ti piacciono e studiatela per un po’ in silenzio e in solitudine. È probabile che su quella lista ci sia lo scopo della tua vita.

Se nessuno ti giudicasse, cosa faresti della tua vita?

Una domanda a cui pochi rispondono onestamente. Immagina di esserti trasferito dall’altra parte del mondo. Sei solo e nessuno ti conosce. Nessuno sa nemmeno come ti chiami. Come riprogrammeresti la tua vita? Cercheresti lavoro nello stesso ambito in cui lavori ora? Avresti gli stessi hobby? Organizzeresti le tue giornate nello stesso modo? Se alla domanda iniziale rispondi immaginando una vita completamente diversa da quella che hai ora, allora c’è un problema.

Lo scopo della tua esistenza non si trova in quello che fai ora, ma in quello che vorresti fare se nessuno ti giudicasse.

Se è così, poniti un’altra domanda: vuoi vivere da “giusto”, ovvero da colui che ha sempre mantenuto le aspettative degli altri, oppure vuoi vivere semplicemente “felice “?

Quali sono i cambiamenti che vorresti vedere nel mondo? La felicità non è una strada a senso unico e non puoi ottenerla se non impari a donarne un po’. Quando non ci sarai più come e per cosa vuoi essere ricordato? Che senso vuoi dare al tuo percorso su questa Terra? Allora prova a pensare a cosa potresti fare di concreto per lasciarla in uno stato migliore rispetto a quello in cui l’hai trovata. Quali sono i cambiamenti che vuoi vedere nel mondo? Rispondi e ricordati ciò che diceva Gandhi: “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”!

2) Qual è la tua visione?

Questa domanda implica attuare la capacità innata che ogni essere umano ha di vedersi proiettato nel futuro. In che modo ti vedi tra 5, 10, 20 anni e facendo cosa? Attiva questa tua capacità la stessa che avevamo da bambini prima che ci insegnassero a “stare con i piedi per terra”, ovvero quando eravamo in grado di essere ciò che desideravamo prima ancor di ottenerlo, perché eravamo capaci di vederci in quella situazione futura fino a viverla nel presente come se fosse reale. Immaginati e rendi quella immagine meravigliosa e attraente, altrimenti non avrai la motivazione per andarti a prendere ciò che vuoi nel tuo futuro.

Visualizzare il futuro

3) Quali sono i tuoi valori guida?

Quali sono le tue priorità nella vita?

È importante essere consapevoli dei propri valori perché sono strettamente collegati con le cose che desideriamo e perciò sono una delle principali fonti di motivazione.

Potresti quindi iniziare a scrivere la tua lista di valori come ad esempio libertà, giustizia, rispetto etc…

Meditazioni Quantike di 28 giorni

4) Quali sono le reazioni emotive abituali, di cui sei consapevole?

Sei consapevole e sai riconoscere il perché dei tuoi stati emotivi?

Le tue reazioni emotive possono dipendere da numerosi fattori, quali: il tuo stato d’animo in un determinato momento, le tue esperienze passate, le tue convinzioni. Per via della loro importanza, riconoscere cosa evoca in te una determinata reazione emotiva e capire il suo impatto sui tuoi comportamenti è una capacità essenziale per conoscere meglio te stesso. Potresti quindi fare una lista nella quale elencare le situazioni in cui senti di reagire in modo limitante. Per aiutarti in questo potrebbe esserti utile passare in rassegna le situazioni che evocano in te reazioni emotive basate su invidia, paura, rabbia, gelosia, ecc.

Io sono qui tu no!

Per concludere

Uno dei miei obiettivi principali è stimolare la ricerca interna allo scopo di individuare le proprie limitazioni, superarle e riconoscere i punti di forza per potenziarli ulteriormente. Per questo motivo penso che:

dedicare del tempo a conoscere meglio se stessi e i propri processi interni sia uno dei “regali” più grandi che una persona possa farsi.

E ricorda che essere consapevole di sé  è un antidoto per la sofferenza.

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